

Il Castello Superiore ed Inferiore
Marostica
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Fu nel secolo XIV che Marostica assunse l'aspetto di citta' fortificata medievale, ad opera degli Scaligeri, signori di Verona, i quali sostituirono il precedente incasellamento, basato su fortificazioni poste sulle cime dei colli, succedutosi dall'eta' romana ad Ezzelino. Tale progetto doveva trasformare Marostica in un caposaldo militare che favorisse il controllo politico del territorio.
Dobbiamo a Cangrande, a Mastino e a Cansignorio della Scala l'oppidum Marosticae, oggetto ancora oggi di studi per il suo rigoroso e avveduto impianto comunitario. Due sono i castelli, uno in pianura e uno sulla sommità del Pausolino, uniti da una poderosa cinta che avvolge il colle e il piano sottostante. All'interno delle mura si trovano gli elementi tipici della citta' fortificata: il "campo grande", per gli incontri, le feste e i tornei; il castello-recinto, centro commerciale e casello daziario; le botteghe delle arti e dei mestieri, un tratto della roggia marosticana per garantire l'approvvigionamento idrico; i quartieri per le coltivazioni; gli edifici abitativi, le stalle, i ricoveri per gli abitanti del contado in caso di pericolo.
Il Caste'o da basso ha due ingressi e quattro torricelle scudate più il mastio di Cangrande, una torre alta 44 m. Sembra influenzato dal modello del palazzo comunale lombardo.
Il Caste'o de sora, semidistrutto dalle batterie veneziane, ai tempi della lega di Cambrai (1510), e', oggi, ridotto allo stato di rudere. Ha quattro porte e venti rivellini (torri difensive aperte all'interno).